Vaglia
Non era vinto ancora Montemalo
dal vostro Uccellatoio (…)
Dante Alighieri Paradiso
XV canto, vv. 109-110
Inizia da questo luogo, l’Uccellatoio, la presenza di Dante sul territorio del comune di Vaglia. Si narra infatti, che Dante passò da questa antica via di comunicazione, voluta e realizzata dalla Repubblica Fiorentina nel ‘300 in seguito alla fondazione di Scarperia. Non è chiaro il perchè si trovasse a percorrere questi luoghi, ma è certo che rimase colpito dal panorama della vista della sua Firenze che si ha proprio da qui tanto da scriverlo nella Divina Commedia. L’Uccellatoio collega Pratolino alla panoramica di Monte Morello ed è un luogo ricco di scorci panoramici.
Il territorio del comune di Vaglia si trova a pochi chilometri a nord di Firenze percorrendo la via Bolognese. Ma la si può raggiungere anche grazie alla ferrovia Faentina, che proprio nell’abitato di Vaglia ha la stazione. Un luogo ricco di tesori nascosti e di natura rigogliosa, ideale per coloro che ricercano percorsi trekking a contatto con la natura e con il silenzio. Vaglia offre circa 80 km di sentieri che attraversano tutto il suo territorio e lo collegano naturalmente con il Mugello, con Sesto Fiorentino e Fiesole. Potrete quindi scegliere di percorrerlo a piedi permettendovi così di assaporare ogni singolo istante. Un luogo dove l’arte è in perfetta armonia con la natura. Ne sono esempi il parco Mediceo di Pratolino, voluto da Francesco I dei Medici nel 1568, patrimonio Unesco dal 2013, dove statue, percorsi, grotte sono la testimonianza di un maestoso passato; il Santuario di Montesenario, eretto nel 1234, a 800 metri di altezza slm, luogo unico per rigenerare la mente a contatto con i suoi boschi in un mistico silenzio. Molte delle ricchezze di questo territorio sono nascoste nelle pievi romaniche che si trovano a Vaglia, Bivigliano e Pratolino nonchè nella chiesa del Santuario. Testimonianze pittoriche e scultoree, dalle pitture di Allori del ‘500 fino a pitture contemporanee del maestro Annigoni, alle ceramiche dei Della Robbia.
Infine potete immergervi nei suoi sapori degustando la tradizionale Gemma d’Abeto, liquore prodotto dai frati di Montesenario composto da ben 17 ingredienti tra spezie ed erbe officinali. La sua ricetta non è mai stata rivelata.
Oppure fermarvi ad assaporare i salumi di cinta senese, antica razza toscana di maiali che rischia l’estinzione e che a Vaglia viene allevata allo stato brado in boschi di quercie.
E non dimentichiamoci il tortello di patate mugellano fatto a mano nei ristoranti tipici della zona.
Territorio
Vaglia offre uno straordinario patrimonio artistico incastonato in un ambiente naturale e rigoglioso. Luogo ricco di storia con tesori artistici nascosti in luoghi magici. Qui, la natura è la protagonista e accoglie il visitatore con i suoi sentieri, percorsi, boschi, prati, crinali da cui godere straordinari panorami. Potrete attraversare la via degli Dei passando per Bivigliano e Montesenario, oppure lasciarvi raccontare la storia del burro e del formaggio percorrendo l’itinerario delle antiche burraie alla scoperta delle piccole casette nel bosco dove si faceva il burro. Potrete attraversare il territorio comunale grazie ad una rete di sentieri interconnessa tra loro che vi permetteranno di raggiungere i comuni limitrofi passeggiando in tranquillità tra i boschi.
Resterete poi colpiti dagli echi di giochi e meraviglie all’interno del parco mediceo di Pratolino, ma non sarà da meno la sorpresa nel salire fino alla vetta del Montesenario con il suo monastero ricco di pitture il tutto avvolto nel silenzio e circondato da un bosco incantato. Scoprite le pievi risalenti all’epoca romanica che accolgono gioielli artistici di notevole pregio. Fermatevi poi a degustare i prodotti tipici magari in una sala panoramica per abbinare al gusto del palato anche la meraviglia della vista.
Tesori
Parco Mediceo di Pratolino
Patrimonio Unesco dal 2013. Voluto da Francesco I dei Medici nel 1568, questo luogo era un esempio di ingegneria idraulica all’avanguardia tanto da far meravigliare coloro che lo visitavano. Le acque provenivano da Montesenario convogliate da acquedotti costruiti ad hoc su progetto del Buontalenti, per raggiungere Pratolino e riempire vasche, fontane e far muovere i giochi d’acqua. La villa medicea purtroppo oggi non esiste più, demolita dai Lorena a seguito del danneggiamento delle fondamenta. L’opera più importante, nonchè simbolo del parco, è il Colosso dell’Appennino, alto ben 14 metri, opera del Giambologna che sembra una statua ma che in realtà è una base in muratura rivestita di intonaco e spugne.
Pieve di San Romolo
Proseguendo per Bivigliano, prima della salita al Montesenario, dove si raggiunge la quota di 817 metri, vi suggeriamo una visita alla pieve di San Romolo, uno degli esempi di architettura romanica ben conservata. Al suo interno, sull’altare maggiore, si trova un dossale rinascimentale in terracotta invetriata della bottega di Andrea della Robbia del 1490. Sopra i laterali, due dipinti del maestro Annigoni del 1978. Vicino al fonte battesimale si trova una scultura lignea policroma raffigurante S. Giovanni Battista attribuita a Michelozzo.
Montesenario
Il bellissimo santuario eretto dai 7 padri fondatori nel 1245. Il Santuario, oltre a godere di un panorama mozzafiato sugli Appennini, è circondato da bellissimi boschi attraversati da sentieri trekking. All’interno della chiesa del santuario è conservato un notevole patrimonio artistico con pitture che partono dal ‘500 fino ad arrivare ai giorni nostri con Annigoni. In questo luogo sarà possibile degustare la Gemma d’Abeto, liquore realizzato secondo una ricetta segreta risalente al 1865. Di particolare interesse, ai piedi del santuario prima di percorrere la via del silenzio, si trova la Ghiacciaia, tra le più importanti in Europa. Fu fatta costruire attorno al 1840 ed era in origine 15 m di altezza e sprofondava nel terreno per circa 12 metri.
Villa di Bivigliano
La villa, costruita dalle rovine di un antico castello risalente all’XI, il cui impianto attuale fu molto probabilmente progettato dal Buontalenti ed è un tipico esempio di architettura cinquecentesca. La proprietà oggi è della famiglia Pozzolini che l’acquisì a metà ‘800. La villa è circondata da un bellissimo parco di sequoie, abeti bianchi, pini di varie specie, querce e cedri ed ospita anche una cappella dedicata alla Madonna della Neve.
Pieve di San Cresci a Macioli
Scendendo verso Pratolino, vi suggeriamo una visita alla Pieve di San Cresci a Macioli, le cui testimonianze risalgono al 926. Il campanile è in stile romanico mentre la chiesa fu restaurata nel 400 durante il plebato di Arlotto Mainardi. Una figura ancora oggi conosciuta grazie ai “Motti e facezie del pievano Arlotto” pubblicate dopo la sua morte.
Pieve di San Pietro
Scendendo a Vaglia, vi suggeriamo una visita alla pieve dedicata a San Pietro. La pieve risale con molta probabilità al periodo carolingio . L’edificio attuale è il risultato di una ristrutturazione che è terminata nel 1789. Al suo interno, particolarmente importante è la grande pala d’altare in terracotta invetriata opera di Giovanni della Robbia datata 1513 della chiesa di Santi Stefano e Lorenzo a Pescina, collocata qui dopo il restauro. Purtroppo la pala d’altare è incompleta a causa di furti e smarrimenti. Alla Pieve di Vaglia è legata la figura del pittore Angelo Nardi detto da Razzo (1584- 1660) nato a Vaglia ma trasferitosi in Spagna dove ha lavorato alla corte di Filippo IV.
Informazioni turistiche
Informazioni turistiche:
www.prolocovagliamugello.com
proloco.vagliamugello@gmail.com
Cell 393.8685826
Oppure Turismo Comune di Vaglia
email: turismo@comune.vaglia.fi.it