Marradi
Marradi è un pittoresco Comune dell’Alto Mugello sul versante romagnolo dell’Appennino, famoso per aver dato i natali ad uno dei più importanti poeti del ‘900 Dino Campana (1885-1932) e per il prelibato frutto del Marrone.
Sul toponimo del paese esiste una curiosa leggenda legata ai primi anni dell’esilio di Dante: durante la fuga del Poeta da Firenze, Egli denunciò il furto del suo cavallo e gli venne obbiettato che gli abitanti del luogo erano tutti galantuomini. Al che, Dante rispose con un arguto gioco di parole: “Sì, galantuomini, ma-radi!”.
Le origini di Marradi sono in realtà molto più antiche dei divertenti aneddoti danteschi: qui vissero i Liguri, gli Etruschi e i Celti prima della conquista romana e la costruzione della strada, la via Faventina, di collegamento tra Faventia (Faenza) e Florentia (Firenze). Nel Medioevo arrivarono i Goti e i Longobardi, e quindi i Conti Guidi di Modigliana e i Manfredi; fino al periodo signorile durante il quale le nobili famiglie dei Fabroni da Pistoia e dei Torriani da Milano, qui esiliate, non vollero rinunciare agli agi e all’eleganza degli spazi cittadini, costruendo palazzi, ancora visibili passeggiando lungo il centro storico.
Dal 1428 Marradi appartiene a Firenze: i Lorena intrapresero grandi opere pubbliche, quali la costruzione del Teatro degli Animosi, la ricostruzione della chiesa di San Lorenzo, un nuovo ospedale e la nuova via Faentina, alla quale nel 1893 fu affiancata la ferrovia, sui quali binari corre il Treno di Dante, lungo il tratto Ravenna-Firenze e che in prossimità di Marradi attraversa i boschi, permettendo di ammirare il loro foliage e una vista panoramica unica.
Letteratura, Arte e Cammini
La Via di Dante attraversa Marradi, incontrando lungo il percorso, provenendo da Firenze, la celebre cascata dell’Acquacheta, in prossimità di San Benedetto in Alpe, a circa 22 km dal paese, citata dal sommo Poeta Dante Alighieri all’interno del XVI canto dell’Inferno. Anche il Poeta novecentesco Dino Campana si ispira a Dante, a livello linguistico, stilistico, e di immagini. I Canti Orfici del poeta marradese, pubblicati nel 1914, sono frutto delle impressioni, immaginazioni (o allucinazioni) dei viaggi per strade, passi e montagne, tra le quali sicuramente la via che raggiunge Marradi dall’Acquacheta, sulle orme del sommo Poeta. Proseguendo lungo l’esilio di Dante e il pellegrinaggio di Campana, un’altra tappa, prima di raggiungere Marradi è l’Eremo di Gamogna, oasi di pace e contemplazione.
Giunti a Marradi entrambi i poeti pellegrini hanno probabilmente proseguito il percorso della vallata del fiume Lamone, attraversando la zona di Gamberaldi, a circa 8 km dal paese.
Passeggiando tra le dimore signorili del centro storico si incontra l’antico Palazzo Torriani, eretto sui resti di una torre pre-romana e oggi trasformato in residenza d’epoca, con opere degli artisti Galileo Chini e Silvestro Lega. Nella Chiesa di San Lorenzo si possono ammirare i dipinti del Maestro di Marradi, contemporaneo e vicino allo stile di Domenico Ghirlandaio, appartenenti alla fine del XV secolo.
LA ROCCA DI CASTELLONCHIO (IL CASTELLONE)
La passeggiata al “Castellone” è un classico per i marradesi e una facile escursione per tutti, seguendo il sentiero 525 che parte nel retro della Chiesa e del cimitero di Cardeto, nella frazione di Biforco. L’antica via medievale conduce all’antichissimo maniero appartenuto nella sua lunga storia anche a Maghinardo Pagani, conosciuto e citato da Dante nella Commedia (Inf., XXVII, vv. 49-51, Purg. XIV vv. 118-120). Venuto in possesso dei Manfredi e poi di Firenze, viene restaurato dal Buontalenti per Cosimo I dei Medici sotto la minaccia di guerra tra l’Imperatore (alleato del Duca di Toscana) e il Papa (alleato del Re di Francia), assumendo per un breve periodo un ruolo di primaria importanza nella difesa dei confini del Ducato.
Il Castellone è stato oggetto di recupero nei primi anni Duemila ed è possibile camminare fino alla sommità del colle e ammirare i resti del Mastio e la magnifica visuale su tutta la valle.
Prodotti tipici ed Artigianato
Il prodotto enogastronomico tipico di Marradi è il Marron Buono. Si tratta del frutto del Castagno, è molto pregiato e di pezzatura medio-grossa. Dai suoi derivati si producono altri prodotti tipici, come la Torta di Marroni e i Marrons Glacès.
Legati alla coltivazione del Castagno, si sono sviluppate, nel corso degli anni, botteghe artigiane di falegnameria e apicoltori. Una delle prime birre alle castagne italiana, è prodotta proprio nel territorio di Marradi.
Un’altra attività, che ha dato lustro al paese, è quella legata all’estrazione della pietra serena e della sua lavorazione da parte degli Scalpellini: artigiani della pietra, che ancora oggi conservano le tecniche tradizionali di decorazione e intarsio.
Tesori
ITINERARI TRA NATURA e STORIA
Il territorio marradese ricco di boschi e di acque trasparenti è ideale per chi ama le escursioni a piedi, in MTB o a cavallo. Per un tuffo indietro nel tempo e un’immersione nella natura incontaminata, da Marradi un sentiero escursionistico conduce alla Badia di Santa Reparata (BADIA DEL BORGO), già abbazia benedettina nel 1025. Del nucleo originale restano il possente campanile che conferisce al complesso l’aspetto di una fortezza piuttosto che di un monastero.
Proseguendo si raggiunge l’antichissimo e suggestivo EREMO DI GAMOGNA, fondato da San Pier Damiani nel 1053. Recentemente la struttura è stata riportata al suo antico splendore e al suo ruolo di accoglienza, spiritualità e preghiera. La Chiesa mantiene l’originaria struttura romanica ed insieme al chiostro, alle celle dei monaci, al forno, agli essiccatoi e alla stalla, fa compiere agli ospiti e ai visitatori un salto indietro nel tempo. Lo stesso San Pier Damiani, nello stesso anno, fondò BADIA DELLA VALLE nella sottostante Valle Acerreta, raggiungibile con il sentiero 521/A e con una strada bianca, la quale costituiva un tutt’uno con Gamogna: la regola era infatti molto rigida e prevedeva per i frati un periodo al cenobio di Badia e un periodo all’Eremo.
CENTRO STUDI CAMPANIANI “Enrico Consolini”
Il punto di riferimento per gli studiosi, gli studenti e gli appassionati del poeta Dino Campana, maestro dei Canti Orfici, è oggi il Centro Studi Campaniani Enrico Consolini, che ha sede nel centro storico del paese. Per coloro che vogliono approfondire il Centro ospita spesso convegni ed eventi culturali. All’interno dello stesso Centro si trova la mostra permanente Francesco Galeotti (1920-2011), pittore contadino e la “Sala di esposizione permanente” dedicata a Lanfranco Raparo. La sala accoglie disegni, tempere, schizzi, sculture, ma anche testimonianze di vita, ricordi, libri e strumenti di lavoro dell’artista. Una famosa opera dell’artista raffigura la battaglia delle Scalelle, che vide la Grande Compagnia di Ventura del Conte Conte Lando scontrarsi contro il popolo in arme dei Marradesi, poi vittoriosi. L’evento si svolse nel 1358 tra le montagne della zona nei pressi di Marradi risolvendosi a favore di questi ultimi, lodati dal Machiavelli come “armigeri e fedeli” alla Patria Toscana.
IL CENTRO DI STUDIO E DOCUMENTAZIONE SUL CASTAGNO
Un’altra eccellenza di Marradi è il Centro di Studio e Documentazione sul castagno, un associazione riconosciuta a livello mondiale, che ha come obiettivo principale quello di promuovere campagne di diffusione sul tema della pianta del castagno, la quale produce il gustoso frutto del Marron buono di Marradi, il quale viene celebrato, da quasi 60 anni, durante la Sagra delle Castagne, nelle domeniche del mese di ottobre, di ogni anno.
L’Associazione ha per scopo lo sviluppo della ricerca scientifica, la divulgazione delle conoscenze, la formazione colturale e l’acquisizione di tecnologie innovative che apportino in modo diretto o indiretto il miglioramento e la valorizzazione della Castanicoltura italiana da frutto e da legno, promuovendo lo sviluppo sociale ed economico dei territori interessati e salvaguardandone gli aspetti storici e culturali.
Viene anche prestata particolare rilevanza al recupero di antichi mestieri tramite l’acquisizione di attrezzature tradizionali, alla promozione e stimolazione nelle scuole del tema sul paesaggio castanicolo e sui prodotti collegati, alla rievocazione della gastronomia tradizionale montanara, alla formazione di professionalità quali operatori naturalistici e paesaggistici, operatori enogastronomici, operatori agronomici, operatori commerciali, operatori tecnologici. Sono realizzati percorsi didattici rivolti agli studenti delle scuole primarie e secondarie e delle università senza escludere gli amatorie i naturalisti.
Sul territorio sono numerosi i castagneti monumentali presenti, all’interno dei quali vengono organizzate escursioni, concerti ed eventi nel periodo estivo e la raccolta nel periodo autunnale, in accordo con i proprietari.
Ufficio Informazioni
Ufficio Informazioni Turistiche Pro Loco
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